Animali e Covid19

In un periodo storico e sociale così delicato e complicato, ancora una volta gli animali sono al nostro fianco di fronte a situazioni difficili; ne è un esempio il Labrador Wytt al Medical Center di Denver oltre ai cavalli dell’Ospedale Niguarda coinvolti in Terapie o Interventi Assistiti con gli Animali (Pet Therapy) per alleviare lo stress del personale sanitario impegnato nell’emergenza Covid 19; non dimentichiamo neanche i cani soccorritori, i cani ausilio della Polizia e delle Forze dell’Ordine, i cani di servizio per persone con difficoltà fisiche o psicologiche, ecc…
Sta inoltre proseguendo l’addestramento di cani chiamati “sniffer dogs” da coinvolgere negli aeroporti per individuare le persone contagiate dal virus; sono convinti di farcela i ricercatori del Medical Detection Dogs, in collaborazione con la prestigiosa London School and Tropical Medicine (LSHTM) e con l’Università di Durham.

Per quanto riguarda la trasmissione dagli animali domestici all’uomo del virus SARS-CoV-2 la prima cosa da dire è che è un virus che si replica in modo efficace nell’uomo ed in maniera altrettanto efficace viene trasmesso da uomo a uomo.
Per quelle che sono le conoscenze che abbiamo ad oggi, il fatto che alcuni animali possano infettarsi con SARS-CoV-2 non significa che svolgano un ruolo attivo nella trasmissione dell’infezione all’uomo. Al contrario, gli elementi raccolti finora fanno ritenere che gli animali possano essere contagiati prevalentemente a seguito di contatti stretti con uomini infetti da SARS-CoV-2, rappresentando le vittime (spesso asintomatiche) di un contagio da parte dell’uomo e non gli “untori” dell’infezione (Associazione Nazionale Infettivologi Veterinari).
Ad oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) ha ufficializzato 6 casi di infezione negli animali da compagnia, due cani e quattro gatti, animali che vivevano con persone positive al SARS-CoV-2. Entrambi i cani risultati positivi al virus erano asintomatici ed inoltre in uno di questi casi, il cane positivo viveva con un altro cane che invece è risultato negativo. (https://www.oie.int/)
Resta comunque molto importante adottare le normali e usuali misure igieniche precauzionali dal momento che, in casi estremi e assolutamente poco probabili, potrebbero essere vettori passivi come una maniglia o un bancomat; quindi per avere un contatto sicuro con loro è importante dopo averli accarezzati lavarsi bene le mani prima di toccarsi occhi, naso e bocca; così come raccomandato dopo aver toccato una maniglia o un bancomat, ecc…
Al ritorno dalle consuete passeggiate giornaliere se si vogliono pulire le zampe dei nostri animali è consigliabile l’uso di prodotti senza profumi ad esempio acqua e sapone neutro; vanno evitati prodotti eccessivamente aggressivi e quelli a base alcolica, come i comuni gel per le mani. Vi raccomandiamo inoltre di non usare assolutamente la candeggina e di asciugare bene le zampe al termine delle operazioni di pulizia.
Molto interessante si è rivelato uno studio italiano condotto da un gruppo di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, pubblicato sulla rivista dell’Istituto Pasteur di Parigi “Microbes and Infection” secondo il quale la vicinanza agli animali domestici e ai bovini può aumentare le difese immunitarie “naturali” dell’uomo in modo da attenuare i sintomi di una eventuale infezione da Covid19. Questa è un’ipotesi molto interessante; aspettiamo le evidenze scientifiche che lo dimostrino con assoluta certezza.
Al contrario è sicuramente certo che vivere insieme ad un animale domestico apporti benefici psicofisici: è stato dimostrato attraverso diversi studi riguardanti gli Interventi Assistiti con gli Animali che a livello neuroendocrino si registra un aumento dei livelli di ossitocina, di endorfine e dopamina ed una diminuzione dei livelli di adrenalina, noradrenalina e cortisolo, portando ad un aumento del tono dell’umore ed a una riduzione dei livelli di stress.